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La Margherita edizioni

Immagine del redattore: Viviana NavarraViviana Navarra

Intervista alla direttrice editoriale Viviana Reverso.




 

La casa editrice Il Castello nasce come derivazione della Menotti Libri, una agenzia libraria fondata nell’immediato dopoguerra da Aldo Menotti, che distribuiva le pubblicazioni di case editrici di Roma e del sud Italia. 

 

Il Castello group comprende molteplici e variegati marchi.

 

Tra questi troviamo La Margherita edizioni, che pubblica quasi esclusivamente albi illustrati di alta qualità, libri da guardare, leggere e raccontare. Tra gli illustratori che hanno fatto la storia de La Margherita, il maestro Roberto Innocenti, Eric Carle, Rebecca Dautremer, Sonia Maria Luce Possentini e François Roca.

 

Dichiscrive ha intervistato Viviana Reverso, direttrice editoriale

di La Margherita edizioni.

 

 La Margherita pubblica albi illustrati dedicati prevalentemente alla fascia d’età 3-7 anni, di autori sia italiani sia stranieri. L'obiettivo dell’editore è quello di proporre una serie di letture che si distinguano per la qualità a tutto tondo del prodotto editoriale, dai contenuti agli elementi cartotecnici del libro.

 

Viviana, come nasce La Margherita Edizioni?

Nasciamo come distributori e all’epoca, negli anni ’90, avevamo in prevalenza editori di libri illustrati per l’infanzia. Oltre a distribuirli, amavamo conoscerli il più possibile per cui sfogliavamo con passione e curiosità ogni titolo che arrivava. Da qui è nato il sogno, all’inizio molto vago, di diventare editori. Un sogno che è cresciuto anno dopo anno, finché l’occasione non si è presentata quando un editore che distribuivamo ha deciso di interrompere l’attività e ci ha proposto di rilevare il suo marchio. Da lì siamo partiti con la Margherita edizioni, a cui abbiamo aggiunto, negli anni, altri marchi, tra cui Ideeali e Arka, per differenziare la produzione editoriale.

 

Perché avete deciso di chiamarvi La Margherita Edizioni?

Come dicevo, abbiamo ereditato questo nome ma ci siamo affezionati a questa “creatura” che abbiamo visto crescere e la cui proposta di acquisizione ci ha consentito di coronare un sogno.

 

Quali libri amate pubblicare?

Fin dall’inizio abbiamo deciso di puntare sulla qualità dei testi e delle illustrazioni e siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti emergenti. Negli ultimi anni, inoltre, soprattutto attraverso la collana L’orango rosa, stiamo cercando di puntare su tematiche che possano essere di aiuto ai genitori e alle nuove generazioni di lettori, come il bullismo, l’emancipazione femminile, la perdita di una persona cara, ecc. In più, attraverso i nostri libri, aiutiamo i bambini a diventare adulti aperti e inclusivi raccontando il mondo, le famiglie e l’amore in tutte le loro affascinanti sfaccettature. Vari, infatti, sono gli albi che affrontano in modo naturale e delicato tematiche LGBT. Ci teniamo infine a raccontare storie che combattano gli stereotipi di genere.


 

Come scegliete i vostri autori?

Più che scegliere gli autori, scegliamo i testi e i messaggi che le loro proposte veicolano. I contenuti devono colpirci anche se, sicuramente, abbiamo autori con cui si è creato un rapporto speciale che ci porta a lavorare spesso insieme.

 

Come è cambiato il mercato dei libri rispetto al passato?

Il mercato è cambiato e sicuramente in meglio. Inizialmente facevamo più fatica a vendere i nostri libri perché abbiamo iniziato a pubblicare titoli raffinati e di alta qualità quando ancora nel mondo degli albi illustrati predominava uno stile più semplice e stereotipato, sia a livello di testi, sia sul piano delle illustrazioni. Oggi crediamo che i genitori siano mediamente molto più attenti alla qualità dei libri che mettono in mano ai propri figli, per cui continuare per il nostro percorso si è rivelato via via più semplice.

 

Cosa consiglierebbe a chi sogna di pubblicare un libro?

Di non demordere mai. Ci sono autori a cui abbiamo detto “no” per anni, salvo poi invitarli a collaborare con noi, nel momento in cui si sono presentati con il titolo che ritenevamo giusto e adatto alla nostra linea editoriale.


Chi sono i vostri lettori?

Per quanto riguarda la Margherita, ci rivolgiamo in particolare alla fascia di età che va dai 3 ai 7 anni.

 

Internet, e in particolare le piattaforme social, hanno cambiato il mondo dell'editoria?

La rete, e in particolare la diffusione delle piattaforme social, ha ridotto notevolmente le distanze tra editori e lettori, offrendo la possibilità di un contatto diretto che fino a poco tempo fa non era pensabile. Come tutti i grandi cambiamenti, anche questo passaggio ha portato con sé aspetti non troppo auspicabili e altri molto vantaggiosi: se da un lato si è ridotta l’importanza e l’autorevolezza degli intermediatori culturali più tradizionali, dall’altro anche le voci di piccoli editori indipendenti hanno avuto modo di arrivare direttamente al pubblico. Chi ha la capacità di raccontarsi e di far conoscere le proprie opere con originalità, trova delle opportunità che in passato erano precluse.


Cosa pensa delle piattaforme di self publishing?

Anche in questo caso, si tratta di un cambiamento molto importante in termini di dinamiche e ruoli editoriali. Autori talentuosi che in passato si sono visti “respingere” da diversi editori prima di arrivare al successo, oggi troverebbero nel self publishing una via più facile e immediata per raggiungere i lettori. D’altro canto, la possibilità di pubblicare un testo senza alcun tipo di “filtro” o di editing può portare a una maggiore dispersività e a un complessivo abbassamento della qualità editoriale. In una redazione ogni figura professionale ha un suo ruolo e contribuisce alla qualità finale del libro. Il venir meno di alcuni dei passaggi professionali che portano alla realizzazione di un libro non può che generare delle mancanze da questo punto di vista. Oltretutto, credo che il confronto tra editor, autore e illustratore sia fondamentale per raggiungere una crescita reciproca. Anche un artista dalle grandi potenzialità può migliorare e comprendere i suoi punti di debolezza grazie al lavoro sviluppato in modo costruttivo con una redazione.


Come guarda un editore alle potenzialità, anche di scrittura, dell'Intelligenza Artificiale?

Il tema della IA è delicato e non è ancora facilissimo distinguere tutte le forme e le espressioni che potrà raggiungere in futuro. Come avviene sempre in ambito tech, sarà importante imparare a cogliere gli aspetti positivi che questa tecnologia potrà offrire, senza perdere di vista l’imprescindibilità del fattore umano che sta alla base della realizzazione di un’opera d’arte. Certamente, la nostra intenzione è quella di continuare a lavorare con autori e illustratori di cui riconosciamo la capacità di comunicare emozioni al pubblico, dando un volto e un nome al loro talento.

 

Librerie indipendenti. Quanto sono importanti per la vitalità complessiva del mercato editoriale e qual è il vostro rapporto con loro?

Le librerie indipendenti hanno il vantaggio di saper sviluppare un’identità forte e spesso sono in grado di proporre ai lettori un programma di attività, presentazioni, reading e laboratori molto importante. Anche raccontarsi attraverso i social può rivelarsi più semplice e permette loro di entrare in contatto con il lettore attraverso volti, storie e il racconto di una quotidianità che le mette in relazione con il pubblico in modo diretto e genuino. Nei casi più virtuosi (nient’affatto rari), le librerie indipendenti diventano dei veri e propri presidi culturali sul territorio, in grado di coltivare proposte di valore e creare comunità affezionate, abituate a riconoscere la qualità del lavoro. Per tutti questi motivi il rapporto con le indipendenti è molto importante per noi. Cerchiamo di coltivarlo e alimentarlo sottoponendo proposte, collaborazioni con autori e costruendo un dialogo che possa durare nel tempo.



Grazie.






 

コメント


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Grazie, a presto!

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