Intervista a Della Passarelli, fondatrice e direttrice editoriale.
Sinnos è una casa editrice specializzata in libri per bambini e in letteratura giovanile.
Pubblica prime letture, albi illustrati, graphic novel, narrativa per l'infanzia e per adolescenti.
Dal 1990 esplora la vita, attraversandola con testi e illustrazioni di qualità, per raccontare storie d’amore e di avventura, di amicizia e di scoperta. Storie di impegno che parlano di ambiente, di parità di genere, di rispetto di sé, degli altri e del mondo che abitiamo.
Parola alla sua fondatrice e direttore editoriale Della Passarelli.
Della, come nasce la volontà di fondare una casa editrice?
Non è stata una mia volontà: mi sono ritrovata, quando alle metà degli anni ’80 facevo la volontaria nel carcere romano di Rebibbia, con un piccolissimo gruppo di detenuti che volevano creare una casa editrice per bambini e ragazzi. Avevano imparato a impaginare e il loro desiderio era quello di creare una opportunità di lavoro per loro stessi, ma non solo, costituendo una cooperativa editoriale che si rivolgesse a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con libri che costruissero pensiero, immaginazione e forse potessero costruire un mondo senza carceri. Una piccola follia che abbiamo accompagnato come volontari. C’era con noi Paolo Traniello, da poco mancato, docente universitario di Biblioteconomia che ci ha fatto conoscere l’allora maestro Vinicio Ongini. E da lì tutto è cominciato. Quei ragazzi grazie a Sinnos hanno trovato la loro strada e sono tornati nei loro paesi, o hanno trovato in Italia un lavoro migliore. Noi “libere” e “liberi” abbiamo proseguito il percorso tracciato insieme a loro – incredibile a pensarci bene – e oggi Sinnos è quello che è: una casa editrice indipendente che ha un suo spazio nel mondo dell’editoria per ragazzi, pubblica letteratura e illustrazioni italiane e straniere e spesso si è ritrovata ad essere apripista di progetti importanti.
Perché il nome Sinnos?
La prima sede di Sinnos fu una saletta sotto la terza sezione di Rebibbia Penale, sala comune dove c’era anche la possibilità di fare una moka. Grande spirito legato ai principi costituzionali, a quell’articolo 27 in quegli anni speciali, che ricordiamo con un romanzo uscito da poco: L’isola della Libertà, dove l’autrice Milvia racconta la storia di Ettore Perucatti, quando fu direttore (rivoluzionario) nel carcere di Santo Stefano. Un ragazzo sardo che si stava facendo appunto un caffè e ascoltava la nostra riunione, in cui cercavamo un nome per la casa editrice che volevamo “lasciasse dei segni” nei giovani lettori e lettrici, disse semplicemente SINNOS, perché in sardo segni si dice appunto Sinnos. E Sinnos fu.
Colgo l’occasione per ricordare una figura fondamentale che era a Rebibbia in quegli anni, Maria Pia Frangeamore, vice direttrice. Anche lei scomparsa da poco: troppo poco nominiamo quelle persone che sommessamente ma tenacemente hanno fatto la differenza.
Quali sono i libri che amate pubblicare?
Libri con la vita dentro, con una buona forma, uno stile, sia per quanto riguarda la scrittura che l’illustrazione, che porti con sé valori e messaggi. Ci piace la letteratura contemporanea, italiana e straniera, ci piacciono quei libri che smuovono, che ci mostrano punti di vista diversi, che sono aperti alla voce di lettori e lettrici, coloro che rendono un libro effettivamente vivo: noi che facciamo editoria per ragazzi incontriamo spesso i nostri lettori e lettrici, e sono belle scoperte quando parlando di un libro, vengono fuori riflessioni che non avevamo ancora fatto.
Come scegliete i vostri autori?
In base al lavoro che propongono, alla qualità del loro lavoro: leggiamo tanto, cerchiamo, discutiamo. E a volte si creano legami lunghi, profondi che continuano a dare frutti. Per fortuna.
Come è cambiato il mercato dei libri rispetto al passato?
Oggi i libri sono molti di più! Quasi troppi direi, una invasione che a mio parere non fa bene al mercato. Perché libri di qualità – che attenzione non vuol dire libri pesanti e noiosi! Anche l’intrattenimento è molto meglio se ben fatto, ben costruito – spesso vengono soffocati da una mediocrità di proposte preoccupante. Trentatré anni fa ancora c’erano spazi per rendere visibili progetti editoriali che ora stentano a farsi conoscere, eppure ne vale così tanto la pena! E poi da pochi anni che abbiamo visto nascere e consolidarsi monopoli editoriali che posseggono diversi marchi editoriali, distribuzioni e librerie. Questa concentrazione non fa bene alla circolazione di libri diversi, di sigle indipendenti. Ma spesso non fa bene neppure a quei marchi che stentano nel vendere le loro proposte di qualità, per seguire una richiesta di mercato che forse si sta abbassando di livello, complice un abbassamento generale di attenzione, di richiesta di cultura. Discorso lungo, ma come scrive Maryanne Wolf in Lettore vieni a casa «Quando il linguaggio e il pensiero di atrofizzano, quando la complessità viene meno e tutto diventa progressivamente simile, andiamo incontro a grossi rischi nel corpo sociale […] L’omologazione, nei gruppi, nella società, nel linguaggio, porta all’eliminazione di tutto ciò che è “diverso” che è “altro”» (M.W, Lettore vieni casa, pag. 83 – Vita e Pensiero 2018)
Che consiglio dareste a chi sogna di pubblicare un libro?
Intanto leggere tanto, sia per essere consapevoli delle diverse scritture e illustrazioni sia per trovare la propria voce. Cercare quelle case editrici che potrebbero accoglierla.
Non arrendersi. In particolare nelle case editrici indipendenti leggiamo. E se arriva qualcosa di qualità ne teniamo conto, anche consigliando altre sigle editoriali, nel caso di non poterlo accogliere.
A quali lettori vi rivolgete?
A bambine e bambini, ragazzi e ragazze. Abbiamo un catalogo ampio, con voci diverse. Speriamo che tutti e tutte incontrando Sinnos possano trovare il libro giusto, quello che apre le porte ad un amore che dura tutta la vita, quello per la lettura.
Social e book influencer: un bene o un male per l'editoria?
Sicuramente per l’editoria per ragazzi, che è stata sempre la Cenerentola nella presenza di segnalazioni e critiche sui giornali, i social hanno fatto del bene: possiamo contare su blogger competenti capaci di raccontare e promuovere i libri. Dall’altra parte, il rischio dei social è sempre quello della sovrabbondanza, e che quindi accanto alle voci competenti e serie se ne aggiungano di effimere e superficiali. Bisogna come sempre fare molta attenzione.
Cosa pensa delle piattaforme di self publishing?
Io penso che ciascuno debba essere libero di usare il proprio denaro come crede. È successo nella storia che grandi scrittori ignorati dagli editori che si siano autopubblicati. Insomma il rischio di non essere letti dall’editore giusto c’è e come. Ma non è così enorme. Come dicevo leggiamo in tanti, le tantissime proposte che arrivano. Un paese di molti scrittori e pochi lettori, direi.
Credo che la differenza tra l’autopubblicazione e la pubblicazione editoriale ci sia e sia fondamentale. Infatti quando ci si trova di fronte alla qualità di un libro autopubblicato (oppure ad un interesse del mercato su un argomento), si passa ad un editore. Il mestiere dell’editore è complesso, all’interno di una casa editrice vi sono diversi ruoli e competenze che si incastrano tra loro e garantiscono un processo attento e appassionato sull’opera che si decide di pubblicare: e soprattutto l’editore è colui o colei che investe su un autore o una autrice. Lo prende in carico. Crede in quello che ha scritto o ha illustrato. Il lavoro si fa insieme, seguendo i procedimenti di quella cosiddetta filiera che credo sia essenziale perché un libro sia effettivamente un libro.
Intelligenza Artificiale, libri, editoria: cosa ne pensa?
Per quello che mi riguarda se parliamo di letteratura non c’è storia, quella costruzione di parole, punteggiatura, linee e colori, pause e salti nel tempo, ritmo, selezione, scelta, intreccio che viene dall’esperienza di un essere umano non credo possa essere sostituita da una Intelligenza Artificiale. Ma sono abbastanza grande e non credo che potrò mai verificarlo. L’I.A. può essere utile per la ricerca, per uno scrittore, senza dubbio.
Immagina un giorno di pubblicare un libro scritto dalla IA?
No, sono un editore per bambini e ragazzi. Mi piacciono gli autori e le autrici, mi piace parlare guardandosi, bere insieme un bicchiere di vino discutendo di un personaggio o di una prossima storia
Librerie indipendenti: quanto sono importanti per la vitalità complessiva del mercato editoriale e qual è il vostro rapporto con queste realtà?
Per noi sono fondamentali. Presidi culturali con cui costruire percorsi per crescere lettori e lettrici. E sostenerci, con gioiosa forza e tenacia. Alleati preziosi.
Per saperne di più www.sinnos.org
Grazie.
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