Intervista allo scrittore americano che ha firmato il thriller cult "Teddy".
Quando le ombre diventano pagine.
A tu per tu con l'autore di un romanzo diventato leggenda grazie al passaparola.
Jason Rekulak è nato e cresciuto in New Jersey ma vive a Philadelphia con la moglie e i due figli. È stato l'editor americano della serie di Miss Peregrine firmata da Ransom Riggs.
I favolosi anni di Billy Marvin, suo romanzo d'esordio (Rizzoli 2018) è stato tradotto in dodici lingue e nominato per un Edgar Award.
Con Teddy (titolo originale Hidden Pictures), thriller che sconfina nel paranormale definito da Stephen King il libro più originale e inquietante del 2022, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti riscuotendo un grandissimo successo tra i lettori.
Il romanzo, edito da Giunti, diventerà presto una serie Netflix.
Jason, il giovane Holden desiderava poter chiamare certi autori al telefono tutte le volte che gli girava. Lei quali autori chiamerebbe?
Ce ne sono così tanti. Shirley Jackson. Ira Levin. Stephen King. Patricia Highsmith. Roald Dahl. probabilmente potrei elencarne cento!
Il suo libro preferito.
Probabilmente potrei elencare anche cento libri, ma diciamo “L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson. La mia storia di fantasmi preferita di sempre.
E la sua canzone preferita?
Ho figli adolescenti quindi attualmente ascolto un sacco di Harry Styles,
in particolare “As It Was.”
Tre hashtag per raccontarsi.
La parola alla quale si sente più legato.
Quando si tratta di narrazioni, adoro SUSPENSE in tutte le sue forme.
Quando ha scoperto il suo talento per la scrittura e come ha cominciato a esercitarlo?
Ho iniziato a scrivere a quattro anni e non ho mai veramente smesso. Ho scritto e disegnato fumetti per tutte le scuole elementari. Sono cresciuto leggendo tanto Stephen King e ho iniziato a scrivere le mie storie brevi di paura al liceo. Così. tanti anni dopo, lo sto ancora facendo!
Com’è venuta fuori l’idea del romanzo Teddy? Da chi o cosa è stato ispirato?
Volevo scrivere un mistero con indizi illustrati. Quello è stato l’impulso originale. Ho passato circa tre mesi raccogliendo diverse idee di storie. Alla fine ho avuto l’idea di un bimbo che disegnava immagini strane e violente. Ho realizzato che il bambino avrebbe potuto vivere con un fantasma, e ho guardato The Turn of the Screw (“Un giro di vite”) di Henry James per un’ulteriore ispirazione.
Il suo libro ha una trama avvincente e molto spaventosa, è un intrigante viaggio nella paura. Lei di cosa hai paura?
Insetti! Bleah. Che schifo. Davvero non mi piacciono.
I suoi maestri nella vita e nella professione.
Il più significativo insegnante nella mia vita l'ho avuto al liceo, Edward Logue. Non mi ha insegnato niente sulla scrittura, ma era una persona così corretta e gentile e mi ha insegnato tanto sul tipo di persona che aspiravo a diventare.
L'ispirazione, per lei, cos'è?
Se sono bloccato con una storia, trovo che fare delle passeggiate e andare in bicicletta a volte può essere d’aiuto. Ma di solito devo solo sedermi e fissare la pagina finché non risolvo il problema.
Grazie.
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